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Cursillos di Cristianità della Diocesi di Perugia


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Una veglia da continuare per comprenderla e praticarla.

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bounce bounce bounce Grazie don Alessio, ieri sera, nella Veglia per la Giornata della Vita, ho vissuto un momento intenso di preghiera. Ho cercato di capire quello che dicevo e pensavo, ma mi sfuggiva l’essenziale che tu hai sottolineato molto bene: la vita è un gran dono di Dio per l’uomo, ma non è il più grande e il più importante. Vale molto di più vivere l’Amore di Dio per il quale tutto esiste. Solo così si comprende il sacrificio di Cristo sulla croce: dare la propria vita per amore e per la salvezza dei fratelli-figli come ha fatto Lui. Questo certamente è il messaggio più grande di Dio per l’uomo, ma è anche il messaggio più difficile da realizzare quando si è in cammino su questa terra. Però abbiamo il Suo aiuto e avendo fiducia e fede in questa preziosa verità anche la meta diventa più umana e raggiungibile. E alla luce di questo concetto si comprende meglio quello che ho cercato di esprimere in quella preghiera che, un passo del documento della CEI, mi ha invitato a presentare a Dio. Si tratta della sesta riflessione, quando il documento indica, nella crisi economica che stiamo attraversando, la possibilità di trasformarla in una occasione di crescita, se ci sentiamo spinti a riscoprire la bellezza della condivisione e della capacità di prenderci cura gli uni degli altri. In questo passaggio ho rivisto Gesù sulla collina che sente la necessità di dar da mangiare ai 5000 fedeli che erano rimasti ad ascoltarlo. Non c’era niente da mangiare e discepoli giustamente si preoccupano perchè umanamente non c’era la soluzione per sfamarli. Cristo-Dio poteva benissimo fare il miracolo e far apparire tutto il cibo che serviva, come poi è avvenuto, ma se avesse fatto questo non sarebbe stato un atto di amore, ma solo di grande superiorità. Invece sappiamo come sono andate le cose. Ha chiesto a tutti di mettere in comunione quello che avevano e quando quei 5 pani e 2 pesci, che aveva quel ragazzo, sono stati offerti e condivisi con gli altri, solo allora l’Amore di Dio ha operato la moltiplicazione necessaria. Dio Padre, Cristo e i 5000 fedeli erano una vera comunità, nella quale Dio ha aggiunto solo quello che mancava alla disponibilità degli uomini. A riflettere su questo passaggio a me sembra che le leggi umane siano state di fatto capovolte. Per l’uomo in economia il primo passo è quello di sommare, accumulare ricchezza per poi dividerla, ridistribuirla in maniera non sempre (anzi quasi mai) equa. Nel piano di Dio mi sembra invece che il primo passo sia proprio quello di dividere, condividere, mettere a disposizione di tutti quello che si ha, anche se è poco, per poi moltiplicare la ricchezza e permetter a tutti di avere quello di cui ha veramente bisogno. Sembra impossibile e sul piano strettamente umano è obiettivamente alquanto illogico, ma sul piano umano l’amore non è con la “A” maiuscola. A colori, Agostino flower flower flower

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